QUANTE CD34+ PER UN TRAPIANTO APLO: CE LO DICONO I MARSIGLIESI
Una larga e dettagliata analisi di 181 trapianti aploidentici eseguiti con CSE periferiche ci può fornire informazioni utili sulla quantità di CD34+ da infondere
Ad oggi non esistono studi prospettici di confronto tra BM e PBSC nel contesto dell'aploidentico con PT-Cy, sebbene molti centri utilizzino questo secondo tipo di sorgente di CSE per ovvi motivi logistici e di comodità per i donatori. La presente analisi è frutto dell'esperienza di 2 centri trapianto, a Marsiglia e Milano, su ben 181 trapianti aploidentici con PBSC eseguiti tra il 2012 ed il 2016. Numerose variabili sono state analizzate in rapporto con i principali outcome, e noi qui faremo un focus sulle CD34+ infuse.
A fronte di un target minimo di 4 x 10e6 CD34+/kg del ricevente, richiesto dai trapiantologi, la mediana di CD34+ infuse è stata di 5.4 (range 1.5-18.1). Mentre si è osservato un lieve vantaggio in termini di attecchimento dei neutrofili a +30 con CD34+ >5.4, n=8 pazienti hanno avuto una graft failure, senza alcuna correlazione con la dose di CD34+ infuse. Nessun altro outcome è stato influenzato dalle CD34+ fatta eccezione per un lieve ma non significativo aumento dell'incidenza di GvHD acuta grado II-IV per valori di CD34+ sopra la mediana. Unica pecca, forse, la mancanza di informazioni sul donatore come per es. l'età (uno dei fattori riconosciuto in assoluto tra i più importanti), il genere ed il tipo di parentela con il paziente.
I dati della presente analisi danno indicazioni preziose circa il ruolo che può avere la quantità di CD34+ infuse sui vari outcome nel trapianto aploidentico da PBSC, ormai sempre più diffuso. Tali informazioni sono cruciali per la mobilizzazione del donatore, il target di CD34+ ed il numero di leucaferesi necessarie per il trapianto. Studi contenenti anche informazioni sulle caratteristiche del donatore potranno essere determinanti in questo settore