L' ematopoiesi clonale nel donatore: un argomento ancora poco discusso ma che diverrà più frequente nel prossimo futuro
L' ematopoiesi clonale, rilevata dal sequenziamento con NGS nei pazienti ematologici, rappresenta una sfida nel campo del trapianto di CSE, coinvolgendo talvolta anche il donatore sano.
L' ematopoiesi clonale nel donatore può rappresentare un fattore di rischio di complicanze nel ricevente del trapianto di CSE; l'impiego dell'NGS per il rilevamento di eventuali mutazioni potenzialmente patogene porterà verosimilmente all'identificazione di tali alterazioni anche nel donatore sano, specialmente nei familiari, visto l'incremento dell'età anagrafica alla donazione.
Il presente lavoro [1] tratta varie implicazioni che il riscontro di ematopoiesi clonale può avere nel trapianto di CSE, sia autologo che allogenico. In particolare, lo stesso lavoro cita un'analisi su 500 donatori familiari [2] in cui sono state ritrovate mutazioni nel 16% di questi donatori, aprendo la strada all'ipotesi di una selezione del donatore basata anche su questo parametro biologico.
Sebbene al momento non sussistano i criteri per tenere in considerazione l' ematopoiesi clonale nella selezione del donatore, è verosimile che questo argomento sia affrontato con sempre maggior interesse nel futuro. Non ultima, l'implicazione etica di come gestire il risultato di una tale analisi su un donatore sano dovrà nondimeno essere presa in considerazione.