Gym Tonic for HSCT
Oggi parliamo di attività fisica nei pazienti candidati a Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche (TCSE): un argomento già trattato in numerosi RCTs, ma che stavolta si conferma in un'evidenza molto più forte, ovvero una revisione sistematica con metanalisi, che è stata recentemente pubblicata sul Japanese Journal of Clinical Oncology.
É ormai risaputo che le terapie di condizionamento pre-trapianto abbiano effetti negativi sulla funzionalità fisica e l’autonomia nelle ADL (Activity daily Living) dei pazienti candidati a TCSE. Inoltre, circa il 41% dei pazienti riferisce fatigue severa fino a 5 anni dopo il TCSE e il 35% fino a 15 anni dopo il trapianto (1). Questo si ripercuote sulla sfera psico-sociale, aggravando l’ansia, la depressione e la qualità di vita. Gli studi sull’attività fisica nel pazienti candidati a TCSE sono iniziati negli anni ‘80 e si sono sviluppati in maniera costante - con l’evolversi delle terapie e degli interventi di supporto - fino ai giorni nostri; questo per testimoniare l’importanza del tema. Diversi autori affermano che gli effetti degli interventi di attività fisica sono influenzati dal tipo di attività: programma, frequenza, intensità, durata. Ma, in maniera provocatoria, è doveroso ammettere che al momento non esistono prove sufficienti per affermare quale tipo di attività fisica sia migliore prima, durante e dopo il TCSE.
Disegno dello studio: Revisione sistematica con metanalisi
MATERIALI e METODI
Obiettivo: L'obiettivo di questo studio è quello di revisionare sistematicamente le evidenze scientifiche sugli effetti degli interventi di attività fisica rispetto al trattamento standard tra i pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Criteri di inclusione: Sono stati inclusi studi randomizzati controllati che confrontassero l'esercizio fisico con il trattamento standard in pazienti adulti sottoposti a TCSE. Dove, per esercizi si intendono programmi di attività fisica o interventi multimodali con lo scopo di mantenere o implementare l’attività aerobica e/o la forza muscolare. Sono stati analizzati i seguenti outcome: funzionalità cardiorespiratoria, forza muscolare, fatigue, qualità della vita, implicazioni psicologiche, eventi avversi. Successivamente è stata elaborata un'analisi per sottogruppi da cui è stato ricavato un forrest plot per ogni outcome analizzato.
RISULTATI
Questa revisione sistematica ha dimostrato che l'esercizio fisico ha avuto un effetto positivo sulla forza muscolare degli arti inferiori, sulla fatigue e la qualità della vita. Invece, non ha avuto effetti sulla funzionalità cardiorespiratoria, forza muscolare degli arti superiori ed eventi avversi. Nella metanalisi sono stati analizzati i risultati di 10 RCTs.
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funzionalità cardiorespiratoria: l’esercizio fisico non ha avuto effetti statisticamente significativi, probabilmente perché i 10 RCTs inclusi non includevano gli esercizi sulla respirazione. Ma è stato evidenziato che durante il TCSE, l'incidenza di complicanze polmonari è stata del 40-70% e circa il 30% dei pazienti è stato colpito da gravi complicanze polmonari. Pertanto, è necessario che i pazienti candidati a TCSE si sottopongano ad esercizi di l'allenamento respiratorio e di resistenza per migliorare la funzionalità cardiopolmonare.
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forza muscolare: i risultati sono molto eterogenei, tanto da non poter dimostrare in modo statisticamente significativo che l’attività fisica migliori la forza muscolare; probabilmente questo dato è da correlare alla scarsa compliance e adesione dei pazienti ai programmi di attività fisica di reparto
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fatigue: in questo caso il diamante del forrest plot è totalmente a favore dell’attività fisica. Ovvero, la metanalisi dimostra che l’esercizio fisico attivato prima del TCSE diminuisce la fatigue nel periodo post-trapianto.
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qualità della vita, implicazioni psicologiche, eventi avversi: questo lavoro ha identificato che l'esercizio fisico ha avuto un effetto positivo sul QoL, suggerendo che i progressi nella forma fisica potrebbe produrre una migliore qualitá di vita post TCSE. Tuttavia, questo studio non è riuscito a dimostrare l'associazione tra esercizio fisico e migliore benessere psicologico. Infine, non vi è correlazione alcuna tra interventi di attività e incidenza di eventi avversi.
RISVOLTI PER LA PRATICA CLINICA
Gli autori confermano un dato giá ampiamente dimostrato in diversi studi di recente pubblicazione (1), (2), (3), avvalorando i dati degli studi primari: l’esercizio fisico programmato e attivato prima del TCSE diminuisce la fatigue, aumenta la qualitá di vita nel periodo post-trapianto, previene il declino della forza muscolare derivante dall'immobilitá e dal riposo prolungato a letto. La metanalisi però, ci lascia ancora un gap di conoscenze relativo a quale esercizio fisico sia il più efficace: gli studi inclusi in questa revisione con metanalisi comprendevano diversi tipi di attivitá fisica, valutati in modalitá troppo eterogenee, tanto da non portare a nessuna evidenza statisticamente significativa. Questo ci può servire sicuramente come spunto per studi futuri. Altra criticitá della revisione risiede nella qualità metodologica degli studi inclusi: il Risk of Bias Tools ha evidenziato una qualitá medio/bassa. Inoltre, gli studi inclusi per ogni sottogruppo sono relativamente pochi e ciò potrebbe incidere nella replicabilitá dei risultati. Infine, sarebbe interessante approfondire differenti outcome che vadano ad indagare anche gli aspetti biologici oltre che quelli fisiologici. A questo proposito, alcuni studi primari come quello dei colleghi spagnoli (Chamorro-Viña C. 2017) hanno rilevato che un programma di esercizi ad intensitá moderata ha effetti positivi sul recupero delle cellule NK e sulla ricostituzione del sistema immunitario subito dopo il trapianto nei pazienti pediatrici.