L’ipnosi e la comunicazione ipnotica: un strumento da non sottovalutare per l’empowerment del paziente

L’ipnosi e la comunicazione ipnotica possono essere un valido strumento di supporto per la gestione dei sintomi derivanti dai trattamenti. Un recente studio Svizzero ne racconta l’importanza.

Vayne-Bossert P. Hypnosis for Symptom Management in Adult Cancer Patients: What is the Evidence? Curr Treat Options Oncol. 2024 Mar;25(3):364-375. doi: 10.1007/s11864-023-01168-y. Epub 2024 Jan 4. PMID: 38236333; PMCID: PMC10894763

Questo studio svizzero mostra come i pazienti affetti da tumore soffrano di vari sintomi, alcuni dei quali non rispondono sufficientemente ai trattamenti della medicina tradizionale; vi è, quindi, una richiesta in crescita di approcci complementari verso queste criticità. L’ipnosi può essere considerata una di questi approcci e sempre più sta diventando oggetto di studi verso svariate aree di intervento. L’obiettivo dell’articolo, in termini di revisione critica della letteratura, è comprendere meglio in quali circostanze e per quali sintomi l’ipnosi può essere utilizzata. Il focus degli autori riguarda pazienti affetti da tumore, i dati sono stati stratificati per tipologia: tumore alla mammella, tumori epatici, tumori benigni, tumori ematologici. Il commento metterà a fuoco i benefici dell’ipnosi nei pazienti ematologici.

Dalla revisione della letteratura in oggetto emerge che negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi studi randomizzati e controllati ma non si è raggiunto un livello di campionamento con dei risultati tali da considerare l’ipnoterapia una cura complementare a quelle standard (fatta eccezione per il dolore procedurale). I diversi studi hanno dato rilevanza a sintomi come ansia e stress, nausea e vomito e stanchezza, osservati sia nei pazienti con tumore ematologico sia in pazienti con tumore solido. Per i pazienti ematologici sottoposti a biopsia del midollo osseo in ipnosi, gli studi randomizzati non hanno mostrato una differenza statisticamente significativa sul dolore, al contrario sull’ansia si nota un’interessante riduzione. Per i pazienti sottoposti a trapianto allogenico i risultati hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa del dolore orale ma nessuna rilevante riduzione rispetto a nausea e vomito.

 

Sebbene talvolta alcuni studi non hanno dimostrato una riduzione significativa di alcuni sintomi è altrettanto vero che sull’ambito “dolore” i dati sono in crescita e di significativa rilevanza. Questo indica che la ricerca con l’ipnoterapia rimane una sfida sotto diversi aspetti. In ambito “trapianto di midollo” gli studi sono scarsi e con poco campionamento e i dati sul “dolore orale” e sul “dolore procedurale”, potrebbero essere una spinta per studiare altri vantaggi. In secondo luogo, l’ipnoterapia è una strategia centralizzata sul paziente e ha un rapporto beneficio/danno molto favorevole e sempre più sembra possibile che possa aiutare i pazienti nella gestione dei sintomi cancro-relata e nella qualità della vita. Una buona comunicazione ipnotica, se attuata da infermieri formati può essere una risorsa a vantaggio dell’assistenza e della qualità di vita.

  • A cura di
    Valentina, Zoboli, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, Ematologia-CTMO, CIC 1006
  • Pubblicato
    28 Agosto 2024