Il self care nel paziente sottoposto a trapianto: la gestione domiciliare degli effetti collaterali attraverso i supporti informatici
L'educazione all'autogestione tramite app per smartphone può ridurre significativamente la nausea e il vomito nei pazienti con leucemia dopo il trapianto di cellule staminali. Questo studio innovativo offre nuove speranze per migliorare la qualità della vita durante il recupero. Questi progressi rappresentano un importante passo avanti nella cura dei pazienti.
Nel percorso post trapianto i pazienti affetti da Leucemia perdono la capacità di prendersi cura di sé stessi, a causa del forte impatto psicofisico della procedura e degli effetti collaterali persistenti dopo la dimissione. Nell’ospedale Shariati di Teheran è stato condotto uno studio monocentrico controllato randomizzato semi sperimentale su 104 pazienti, in cui il gruppo sperimentale (52 pazienti) ha ricevuto un intervento di tipo educazionale alla cura di sé e ad una migliore gestione degli effetti collaterali attraverso l’uso di un’app creata appositamente dal personale di ricerca. Questo studio, in particolare, si è focalizzato sull’osservazione e sulla misurazione della nausea e del vomito, come indice di efficacia dell’educazione al self care. L’applicazione forniva informazioni circa la procedura trapiantologica, gli effetti collaterali e proponeva interventi educazionali per il self care nel periodo post trapianto: metodi di auto-cura per i pazienti, una corretta nutrizione, il controllo delle infezioni, il lavaggio delle mani, l'igiene orale e dentale, le visite, le misure di prevenzione e la diagnosi precoce delle complicanze, il sollievo dai sintomi più comuni, la prevenzione e la gestione delle lesioni del cavo orale e la mucosite.
Il gruppo di controllo non ha ricevuto alcun intervento. Le scale di valutazione utilizzate nello studio sono state: VAS (scala analogica visiva) e KOS (scala oncologica Khavar). I tempi di somministrazione sono stati: due settimane, un mese, tre mesi dopo il trapianto.
Gli interventi educativi volti alla promozione della salute sembrerebbero ridurre le complicanze post trapianto che i pazienti presentano dopo la dimissione. Infatti, lo studio ha dimostrato che il gruppo di pazienti beneficiari dell’intervento educativo di promozione della salute da parte del personale sanitario e di self care ha mostrato, dopo due settimane dalla dimissione ospedaliera, una riduzione statisticamente significativa della gravità dell’emesi (p value=0,000). Nello specifico:
- Due settimane dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 50% dei pazienti ha riportato vomito lieve, il 40.4% vomito moderato. Nel gruppo di controllo, il 94.2% ha riportato vomito moderato (p-value = 0.000).
- Un mese dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 100% dei pazienti ha riportato vomito lieve. Nel gruppo di controllo, il 71.2% ha riportato vomito lieve (p-value = 0.000).
- Tre mesi dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 100% dei pazienti ha riportato vomito lieve. Nel gruppo di controllo, il 100% ha riportato vomito lieve (p-value = 1.000).
Per quanto riguarda la nausea:
- Due settimane dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 34.6% dei pazienti ha riportato nausea lieve, il 48.1% nausea moderata e il 17.3% nausea grave. Nel gruppo di controllo, il 7.7% ha riportato nausea lieve, il 75% nausea moderata e il 17.3% nausea grave (p-value = 0.024).
- Un mese dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 75% dei pazienti non ha riportato nausea, il 17.3% nausea lieve e il 7.7% nausea moderata. Nel gruppo di controllo, il 51.9% ha riportato nausea lieve e il 48.1% nausea moderata (p-value = 0.000).
- Tre mesi dopo il trapianto: Nel gruppo di intervento, il 90.4% dei pazienti non ha riportato nausea e il 9.6% nausea lieve. Nel gruppo di controllo, il 65.4% non ha riportato nausea e il 34.6% nausea lieve (p-value = 0.002).
Ancora oggi, nonostante l’uso di farmaci antiemetici innovativi, il problema della gestione ottimale della sintomatologia legata all’emesi persiste. La comparsa della nausea e del vomito, come effetto collaterale tardivo dopo la dimissione, è un problema concreto, che incide sulla qualità della vita. Gli infermieri di Teheran hanno pensato di studiare il fenomeno attraverso un’app con interventi educativi specialistici dedicati al percorso di recupero domiciliare del paziente ematologico sottoposto al trapianto. In una prospettiva di introduzione della tecnologia a supporto del paziente, questo progetto migliorerebbe di conseguenza anche l’assistenza specialistica, garantendo un continuum delle cure e potrebbe garantire un monitoraggio costante del paziente a domicilio. Lo sviluppo di un’app che educhi il paziente ad affrontare effetti collaterali migliora la gestione domiciliare e territoriale del paziente trapiantato, con conseguente riduzione di accessi impropri al pronto soccorso o ri-ospedalizzazioni frequenti. L’uso di app in associazione agli interventi educativi degli infermieri specializzati nell’assistenza al paziente ematologico sottoposto al trapiantato, potrebbe essere un metodo da introdurre anche nelle nostre realtà perché - non da ultimo - risponde ai nuovi paradigmi richiesti dal sistema sanitario per la gestione del paziente trapiantato.
Karimi Rozveh A, Moshtagh Z, Rezaie A. The Effect of the Continuous Care on the Self-Care Behavior in Hematopoietic Stem Cell Transplantation (HSCT) Recipients: A Semi-Experimental Study. Int J Hematol Oncol Stem Cell Res. 2022; 16(4):231-238. DOI: 10.18502/ijhoscr.v16i4.10881. PMID: 36883107; PMCID: PMC9985808
Jalal R, Shahrzad G, Roya A, Masoumeh Z. The effect of self-care education with smart phone applications on the severity of nausea and vomiting after stem cell transplantation in leukemia patients. Hematol Transfus Cell Ther. 2024; 46 Suppl 6 (Suppl 6):S144-S149. DOI: 10.1016/j.htct.2024.02.029. Epub 2024 17 aprile. PMID: 39095318; PMCID: PMC11726068