Quando fare un giro in AUTO mostra i suoi benefici
Quest’analisi tutta italiana, pubblicata di recente su BMT da Saraceni F et al. (BMT 2017, 52: 163-166), mostra i risultati dopo trapianto autologo in 809 pazienti affetti da leucemia acuta in CR1
Poiché l’autotrapianto rappresenta, insieme alla chemioterapia intensiva e all’allotrapianto, un’opzione di trattamento “post-remissionale” per il paziente con leucemia (1,2), quest’analisi retrospettiva condotta dal GITMO ha avuto come obiettivo quello di fornire i risultati di outcome di 809 pazienti consecutivi, autotrapiantati in prima remissione completa tra il 1985 ed il 2008 (mediana anno 2001). Tutti i pazienti con AML sono stati inclusi ad eccezione di quelli con M3
Con un follow-up mediano di 32 mesi, l’incidenza di NRM a 2 anni è stata dell’8%, più alta nei pazienti >50 anni con un Hazard Ratio multivariato di 1.036 (95% CI: 1.017-1.055, p<0.0001) rispetto agli under 50. L’incidenza di recidiva a 2 anni è stata di 28%, 43% e 48% nei pazienti a good, intermediate e poor-risk, rispettivamente; mentre la leukemia-free survival sempre a 2 anni è stata di 64%, 48% e 46% negli stessi gruppi. Tutti i pazienti dell’analisi erano valutabili per la citogenetica e 270 pazienti con citogenetica normale, non valutabili per la biologia molecolare, sono stati classificati come “intermediate-risk”.
In quanto dati da registro (ed in linea con i dati europei, pubblicati nel 2014 (3)), il loro grande valore risiede nel fornire una fotografia della real-life e, come citato dagli stessi autori, i dati ottenuto col presente studio dovrebbero essere interpretati come lo standard di riferimento per studi futuri. Da notare il cenno finale all’inclusione della “MRD assessment” in studi futuri su autologo e AML.